Percorso

tosca2Ieri, 20 gennaio 2016, io e parte della mia classe, assieme ai ragazzi che frequentano le classi II e III delle altre sezioni che hanno voluto aderire all’iniziativa, ci siamo recati a Cosenza, presso il magnifico Teatro Rendano, per assistere alle prove generali della “Tosca”, che andrà in scena venerdi  22 gennaio.

 

Siamo partiti alle 13,00, con il pullman, dopo momenti di grande incertezza a causa delle condizioni meteorologiche.

Arrivati in città sono rimasto sbalordito dalla bellezza del luogo dove è ubicato il Teatro Rendano, mi ha colpito la sua piazza, quasi fiabesca, anche per la presenza della neve: il piazzale lastricato di ciottoli antichi, l’immensa gradinata con il colonnato antistante l’ingresso del  teatro …

Io sono un grande amante del teatro e quello del mio paese lo frequento abitualmente, ma è stata la prima volta che ho avuto la possibilità di visitarne uno così famoso, composto non solo da galleria e platea, come quello di Castrovillari, ma circondato da palchetti. Mi sentivo importante!

La mia curiosità mi ha spinto a recarmi ai piani superiori, per sbirciare in uno di quei meravigliosi palchetti: è bastato un attimo per capire che ero in un posto da sogno.

Dopo aver preso posto in platea l’opera ha avuto inizio. Mi sono emozionato nell’assistere a questo immortale e meraviglioso capolavoro del Maestro Giacomo Puccini.

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La parte che mi ha toccato di più e che mi è rimasta nel cuore è il canto di Mario Cavaradossi, prima della sua fucilazione, perché parla delle sue paure, delle sue angosce, della … vita.

A causa di  numerosi problemi tecnici l’esibizione si è protratta più del previsto, perciò solo in tarda serata, abbiamo fatto ritorno a casa.

Oggi, ripensando all’esperienza vissuta, sono ancora più convinto che il teatro è vita, in quanto ti da la possibilità di entrare in altre anime, altre vite per due, tre, quattro ore e poi tornare a casa con la propria. Trasmette emozioni indimenticabili e, quando tutto questo è accompagnato dalla musica, tutto diventa ancora più magico!

Questa meravigliosa esperienza è stata possibile grazie all’impegno della professoressa Bloise che ha lavorato alla realizzazione del progetto “Scuola all’opera”.

La Tosca, opera lirica in tre atti, è ambientata a Roma, sotto l’eco della rivoluzione e la caduta della prima Repubblica romana.

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E’ sabato 14 giugno 1800, giorno della battaglia di Marengo e  Cesare Angelotti, console della caduta repubblica romana, fugge dalla prigione di Castel Sant’Angelo e cerca rifugio nella basilica di Sant’Andrea Della Valle, dove la sorella, la marchesa Attavanti, gli fa trovare un travestimento femminile.

Angelotti, nella chiesa, incontra il pittore Mario Cavaradossi, che gli offre protezione e più avanti lo aiuterà a fuggire.

Mentre i due amici organizzano la fuga, sopraggiunge Flavia Tosca, amante del pittore, che, dopo una scenata di gelosia, li lascia fuggire.

Nel frattempo il barone Scarpia, capo delle guardie del Pontefice, venuto a conoscenza dell’intesa tra il fuggiasco ed il pittore, ordisce una trappola per sedurre Tosca e catturare Angelotti. Fa arrestare Cavaradossi con l’accusa di cospirazione e poi costringe Tosca a promettersi a lui e a rivelare il nascondiglio di Angelotti, in cambio della vita del suo amato.

Così Tosca cede al ricatto con la speranza di salvare il suo amante e, non appena ottenuto il documento per liberare Cavaradossi, uccide Scarpia e corre a salvare l’amato che, però, viene fucilato.

Colta dalla disperazione Tosca si toglie la vita gettandosi nelle acque del Tevere.

Giovanni Fortunato Grisolia, II G.

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