Percorso

“Nel mezzo nel cammin di nostra vita

Mi ritrovai per una selva oscura

Che la diritta via era smarrita”.

Le classi seconde della scuola secondaria di I°grado “G. Fortunato” di Castrovillari, venerdì 5 dicembre, accompagnati dai loro docenti e dal Dirigente scolastico, hanno effettuato una visita guidata presso le grotte di Castelcivita (Sa) che con le loro bellezze naturalistiche e architettoniche hanno offerto una straordinaria ambientazione alla rappresentazione teatrale dell’Inferno dantesco.

All’ingresso ci ha accolto e accompagnato il Sommo Poeta, Dante, sopraggiungono una dopo l’altra tre fiere: una lonza, un leone, una lupa che ostacolano il cammino appena intrapreso. Appare poi Virgilio, il poeta prediletto maestro di bello stile e di alta sapienza che gli promette di guidarlo al dilettoso monte per altra via e poi l’incontro con Beatrice nel Limbo per esortare Virgilio ad aiutare Dante.

Sulla soglia del secondo cerchio infernale sta Minosse, il leggendario re di Creta: confessa le anime, e decreta la pena, nonché la sede in eterno assegnata a ciascun peccatore.

Come in vita furono travolte dalla furia della passione, così qui nell’Inferno le anime dei lussuriosi sono trascinate senza posa da una bufera di vento, in particolare Francesca da Rimini canta il suo tragico amore. Nel terzo cerchio i golosi giacciono prostrati nel fango con Cerbero il cane tricipite che li tortura e li uccide; fra i golosi troviamo un fiorentino Ciacco. Sulla soglia del quarto cerchio sta Pluto, il “maledetto lupo” che li respinge.

Nel cerchio degli eretici, troviamo gli epicurei:Farinata degli Uberti, il grande capo ghibellino e Cavalcante, il padre di Guido. Dante e Virgilio scendono per un cammino alpestre, scosceso e franoso, dove sta il Minotauro.Passato a guado il Flegetonte, i due poeti arrivano presso gli spiriti dei suicidi, incalzati da mute di cagne feroci. Tra essi Dante riconosce Pier Delle Vigne, poeta e ministro dell’Imperatore Federico II. Nella terza bolgia stanno, confitti a testa in giù in stretti fori, i simoniaci, coloro cioè che, ad imitazione di Simon Mago peccarono per denaro cose sacre, beni spirituali e uffici ecclesiastici.

Il Poeta attraverso una serie di figurazioni e scene, mette in risalto la pietà della storia del Conte Ugolino della Gherardesca lasciato morire di fame con i figli e i nipoti per ordine dell’Arcivescovo Ruggieri. Tenendo in braccio Dante, Virgilio si appiglia ai velli di Lucifero; scende lentamente fino al centro della Terra, “al quale si tragon d’ogne parte i pesi”; poi si rivolta faticosamente su se stesso . Usciti per il foro di un sasso, si pongono entrambi a sedere sul ripiano di una grotta; arrampicandosi per un buio e stretto cammino, giungono a “riveder le stelle”e il cielo che traspare da un “pertugio tondo”.

 Per circa un chilometro abbiamo assistito, anzi partecipato allo spettacolo itinerante che ci ha fornito un valido strumento didattico, unendo la lettura e analisi dell’opera dantesca allo studio del territorio. Una straordinaria ambientazione che si fonde con giochi di luce, suoni e installazioni d’arte contemporanea.

Nel pomeriggio, siamo andati a visitare la Certosa di S. Lorenzo a Padula,  la sua struttura richiama l’immagine della graticola sulla quale il Santo fu bruciato vivo. La parte principale della Certosa è in stile Barocco, maestoso il chiostro, particolare la scala a chiocciola, la biblioteca con il pavimento ricoperte da mattonelle in ceramica di Vietri sul Mare. La leggenda narra che nella grande cucina fu preparata una frittata di 1.000 uova per l’Imperatore Carlo V. Oggi la Certosa ospita il Museo Archeologico provinciale della Lucania occidentale ed è patrimonio dell’UNESCO.

Questo viaggio rappresenta un’importante occasione di crescita , di conoscenza e uno stimolo per l’arricchimento umano e culturale degli alunni.

                                                                                      Prof.ssa Rosa Maria Mastroianni

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