Due giornate di sfilate, di maschere, di allegria lungo i tre chilometri del "sambodromo" castrovillarese, definito dalla Pro Loco sull'asfalto cittadino compreso tra via Polisportivo e piazza Municipio. Due giornate indimenticabili per i nostri novanta ragazzi che ai circa trentamila e più, che hanno assistito alla cinquantanovesima edizione del Carnevale, hanno raccontato, ricorrendo all'allegoria, in che modo nella vita l'apparenza spesso ci inganni.
Un'esperienza da protagonisti con un risultato finale che inorgoglisce: terzo posto. Il gruppo della Scuola Media di Castrovillari, "L'apparenza inganna", preparato con cura dalla professoressa Franca Maria Mazzotta, si è esibito in originali costumi cuciti a mano grazie alla collaborazione delle famiglie: divise da collegiali sul davanti e volti di personaggi incarnanti il sogno di ciascuno alle spalle. Un "gioco" per valorizzare l'ossimoro dell'umana esistenza. Il volto di ogni ragazzo ha manifestato la rigidità degli schemi, la recita quotidiana sul palcoscenico della vita, lieviti di una finta ottusa disciplina che fermenta nella scalcinata raffineria della società odierna, molto attenta all'apparenza e poco alla sostanza. Modelli che mutano e svaniscono improvvisamente lasciando spazio all'altra faccia, quella nascosta, che affiora dalle spalle e si mostra come uno spirito libero, immanente ma carnale, e trasmette emozione pura del sogno che resta tale.
Ciascuno dei nostri allievi ha inteso presentare quella doppia personalità che risiede in ognuno di noi, il bello e il brutto della vita, il bianco e il nero, lo yin e lo yang. La perfezione da mostrare ad ogni costo però può diventare in alcuni casi una prigione nella quale rischiano di rimanere intrappolate le qualità migliori di ognuno di noi, facendoci precipitare in un ansimante girone di retroguardia, costretti a dimenarci per difendere quei territori appaltati al bisogno di apparire più che essere quello che ognuno di noi è realmente.
Un esperimento didattico perfettamente riuscito anche sotto l'aspetto dell'inclusività visto che nel gruppo si sono amalgamati brillantemente anche studenti con abilità differenti. Un'esperienza scolastica, insomma, destinata a rimanere un piacevole ricordo per i nostri giovani allievi e per le loro famiglie.